Lascia che sia
“Let it be, let it be (x2)
There will be an answer, let it be.” (the Beatles, 1969)
“Lascia che sia, lascia che sia, sì
Ci sarà una risposta: lascia che sia.”
Chi di noi non ha mai intonato queste parole di una celebre canzone dei Beatles. Sicuramente in molti non sanno che Paul McCartney, autore del brano, dichiarò di averla scritta quando tutti i problemi lo opprimevano e stava attraversando la sua “ora più buia”, pertanto scrivere questa canzone era un modo, usando le sue parole, di “esorcizzare i fantasmi”.
Questo breve aneddoto non ci deve sembrare tanto distante dalla quotidianità di ognuno di noi.
Come Paul, che scrivendo, trova un suo modo di esternare un senso di disagio e di stress (di esorcizzare un fantasma) così anche noi possiamo trovare uno o più modi personali per ritrovare il nostro benessere psicologico.
Oggi siamo avvolti nella frenesia delle nostre routine che non ci fermiamo a focalizzarci sul nostro momento presente: le nostre aspettative e i nostri sogni si mischiano alle naturali fasi di vita che prevedono un susseguirsi di emozioni positive e negative.
Capitano giorni che lasciamo alla tristezza o all’ansia (in senso fisiologico e non patologico) il dominio di tutti i nostri pensieri oppure siamo presi dal nostro voler raggiungere un obbiettivo professionale da non pensare ad altri bisogni emotivi che stiamo trascurando.
Tutta questa trascuratezza verso di noi, prima o poi, porterà il nostro equilibrio psichico a risentirne, mettendo in atto comportamenti disfunzionali che possono essere i primi sintomi di disturbi psichici. È inevitabile!
In questo contesto il “lasciare che sia” diventa una capacità da sviluppare ed interiorizzare per contrastare il rimanere aggrappati saldamente a tutto ciò che è fonte di malessere.
Lasciare andare lo stress, l’ansia, la frustrazione, ma anche una relazione tossica o un obbiettivo che ci siamo prefissi ma realmente irraggiungibile, può portare, gradualmente, ad un cambiamento significativo di noi stessi.
Leggendo queste poche righe sembra un concetto semplice e fattibile, d’altronde quante volte ci siamo sentiti dire “lascia perdere” quando appariamo soffocati dalle nostre problematiche.
Purtroppo per mollare la presa bisogna instaurare un lavoro personale costante e una determinazione al cambiamento.
La vita è una serie di cambiamenti naturali e spontanei. Non li resistere. Resisterli crea solo dolore. Che la realtà sia la realtà. Lasciate che le cose fluiscano spontaneamente in avanti nel modo che vogliono.
(Lao Tzu)
“Lasciare che sia” non deve essere vissuto come una rinuncia o una perdita, poiché avrebbe una valenza negativa sul nostro cambiamento. Il senso che deve assumere parte dall’amare se stessi, ascoltare le proprie emozioni e proteggersi dalla passività dell’essere vittime di ciò che la vita ci presenta davanti.
Con la costanza potremo sviluppare una maggiore Self-Efficacy (ovvero la consapevolezza che abbiamo di noi stessi e del sapere di essere in grado di fare, sentire, esprimere, essere o divenire qualcosa) e quindi iniziare a colmare quei vuoti che ci porteremo dentro.